Oh sì

Hai mai subito la frattura di un osso?

Ero una bambina e stavo pattinando su una pista da pattinaggio a Villa Ada, in via Salaria a Roma.

Ci andavamo spesso da piccoli, ci accompagnavano i miei genitori, non era lontana da casa 🏡 papà andava a correre con i suoi amici la mattina presto. Quanti pomeriggi della mia infanzia ho trascorso lì, spesso in compagnia delle mie amiche e vi tornai anche da grande, ogni volta che mi trovavo nelle vicinanze.

Una volta mi fecero un dispetto e mi lasciarono da sola dei ragazzini molto antipatici che erano andati a fare un giro, non mi ispiravano simpatia, ma non mi sembrava carino esimermi. Ero in compagnia di un amico di famiglia, un certo Ottavio, aveva una schiera di fratelli, ricordo con tanto affetto, Elena, la sua sorella maggiore, che ci radunava e ci portava a spasso con la sua auto 🚗 rossa, molto diversa da questa. Aveva il portabagagli davanti, mi sembrava una cosa assai insolita per i miei pochi anni. Ciao Elena, ti voglio bene!

Tornando al fratello, Ottavio, quel pomeriggio si era offerto di accompagnarmi. Mi sentivo a disagio, quella schiera di ragazzini e ragazzine, non erano poi così tanti, ma uno più antipatico dell’altra, mi lasciarono da sola. Non c’erano i cellulari, ebbi paura 😱 ma mantenni il sangue freddo e riuscii a ritrovare la strada. Ottavio era venuto a cercarmi, ragionevolmente preoccupato e redarguì quei fenomeni….una brutta vicenda che ebbe un lieto fine.

Sempre in quella villa, stavo pattinando e mi ero stancata.

Avevo dei pattini che non si allacciavano e slacciavano, avevano dei terminali ai lati e c’era bisogno di una chiave 🔑 per toglierli ed indossarli. Mio fratello giocava a pallavolo 🏐 poco distante e chiamai mio padre, che si era assentato un attimo. Faceva caldo, era estate, avevo sete e vedevo che tutti facevano la discesa con i pattini ai piedi per andare a bere alla fontanella. Avevo paura 😱 ma papà non mi sentiva ed intrapresi la discesa. Caddi in un punto ove il terreno era più scosceso e caddi sul polso sinistro. Arrivò di corsa 🏃‍♂️ mio padre. Mi portò in Farmacia, quella stessa che esiste ancora oggi, a due passi da casa 🏡 dei miei genitori e sembrò che l’avessi scampata. Era un giorno feriale, la domenica vennero da noi i miei cugini ed io stavo giocando con le bambole, ero piccola, con mia cugina Alessandra. Appoggiaii il polso sinistro a terra e cacciai un urlo di dolore. Accorsero subito. Morale della favola, non l’avevo scampata, avevo una frattura al legno verde del braccio, fu il referto della lastra che feci a comunicarcelo. Si chiama legno verde perché nei bambini l’osso non è ancora del tutto formato.

Ho già raccontato questa storia, moltissimi post fa, ma mi è tornata in mente e ne ho scritto di nuovo. Giusto per non farsi mancare nulla, perfezionista anche nelle cadute fino all’osso, è il caso di dirlo. 😄😄😄

Pubblicato da valy71

Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea

40 pensieri riguardo “Oh sì

    1. Che scusa originale, non c’è che dire. Conobbi un certo Duglas, scritto proprio così, ero incredula, si procurava ferite false con tanto di sangue per evitare interrogazioni, ne ha combinate davvero di tutti i colori, sarà stato per via del nome? 😄😄😄😁😁😁😂😂😂

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      1. Beh, di sicuro non è stata la casa 🏡 che preferivo, ma mi consentiva di rimanere in zona e continuare a frequentare la scuola che prima avevo di fronte a casa. L’anno dopo ci trasferimmo a Capannelle, io facevo la terza media e mi trasferii ad un’altra scuola, fu piuttosto traumatico.
        Mio fratello, ormai maggiorenne, doveva fare il terzo liceo e non cambiò scuola, aveva anche la Maturità. Fatta eccezione per le elementari, dove la Maestra era la stessa, abbiamo frequentato scuole diverse.

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      2. Capannelle, luogo di scambio ferroviario. Ricordo di cavalli. Una volta arrivati lì ci sembrava che il più era fatto. Ma da Campoleone non ci passavi. Io potevo scegliere anche linea Castelli, trenino giallo!

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      3. Sì, anche da lì c’era un treno 🚆 che portava alla Stazione Termini 🚉 fermava alle laziali.
        Fu con quel treno 🚆 che i miei genitori ed io andavamo a Roma, in Centro, quando il mio papà lasciava l’automobile a casa 🏡 e facevamo lunghissime passeggiate a piedi, che tempi meravigliosi!
        A Capannelle, quando già non ci abitavo più, facevano Fiesta d’estate e lì una sera andai ad un concerto di Tiziano Ferro.
        Purtroppo il tizio che mi aveva accompagnata e che mi abbracciava da dietro, mentre ascoltavamo le canzoni, si rivelò un grandissimo mascalzone.
        Ma la serata fu bella. Il concerto bellissimo, ai tempi abitavo in zona Eur Montagnola.

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      4. Già, ho sempre corso anche io.
        Ora capisci perché non sopporto i traslochi? Ne ho fatti troppi nella mia vita, i miei genitori molti di più, non so proprio come abbiano fatto. Eppure, mi piaceva tanto abitare in questa casa 🏡 ora vorrei solo andarmene via. 🏃🏼‍♀️

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  1. Anche la mia sorellina si ruppe il polso pattinando e mio figlio scivolando sugli scogli..ahiahiahi, fu pure molto doloroso perchè glielo dovettero tirare per rimetterlo in pari! Le ossa sono una gran noia quando si rompono!!! Ciao carissima Valeria!!!💞💞💞

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  2. io per fortuna non mi sono mai rotto niente, ho avuto delle brutte cadute da piccolo, mi dettero anche dei punti in un ginocchio per una di quelle cadute, ma non mi sono mai rotto nulla come ossa. Mi spiace per questo tu episodio, ma ormai appartiene al tuo lontano passato, quindi puoi parlarne tranquillamente come un ricordo d’infanzia..😉😊👍👍👍🤗🤗🤗🤗🤗❤❤❤❤

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    1. Andò bene anche perché mi tolsero il gesso prima che andassimo in vacanza, sarebbe stato davvero triste 💔 andare al mare senza fare tutti quei bagni meravigliosi in un’acqua subito profonda, che delizia!!!
      Il problema fu dirlo a mia nonna.
      Ricordo che dormii nel lettone dei genitori con un cuscino sotto al braccio. Mi sembra di rivedermi e ricordo il pigiamino che indossavo, piccina che ero.
      😄😄😄🫠😉😉🤗🤗🤗❤️❤️❤️❤️

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