Questa sì che è una buona domanda

Come miglioreresti la tua comunità?

Più semplice a pensarsi che a mettersi in pratica. Proporrei vicinanza e bandirei la noncuranza, sarei dell’opinione di esprimere il libero pensiero con molta educazione. La vicina, di nome e non di fatto, quando mi vede scappa, eppure un tempo eravamo amiche. Non abbiamo mai litigato, non ho mai mangiato nessuno né a colazione o per pranzo o a cena. L’ultima volta che l’ho incontrata le ho detto che mi manca, mi ha risposto anche tu. Le ho chiesto se ci fosse la possibilità per andarci a prendere un caffè, un’impresa improba, a quanto pare, mi ha risposto che ce la faremo. Ora mi viene sinceramente da ridere di gusto, forse per uscire con me ci vuole una preparazione psicologica non indifferente. Non voglio fare quella che si lamenta perché non è proprio nelle mie corde, davvero. Il punto è che ci vuole poco, un pizzico di buona volontà e con un poco di zucchero la pillola 💊 va giù, la pillola 💊 va giù e se non si riesce a deglutire posso proporre soluzioni alternative di vario genere. Non c’è la voglia di aggregarsi, di fare cose insieme, di condividere momenti che possano regalare spensieratezza. Cercherei di proporre degli incontri, come ci si riuniva un tempo, quando in molti facevamo parte di un’associazione. I ruoli erano tra i più disparati. Una voleva fare in tutti i modi pubblicità alla figlia, calca le scene più o meno da quando era in fasce, un altro, il sapientone, parlava di progetti che erano in grado di spaccare il culo ai passeri, perdonatemi, non siamo in fascia protetta, ma, per forza di cose, l’espressione mi è rimasta impressa. Io ascoltavo e rimanevo per lo più perplessa. Poi un giorno una ragazza parlò di suo figlio. Lo aveva perso perché era nato con una malattia rara, la smau, credo si chiamasse così. Notai la calma con la quale ne parlò, il compagno aveva pensato di darsela a gambe, offrendo in tal modo un contributo notevole e fu lei a scusarsi con noi per averci angosciato. Noi avremmo dovuto offrire parole di conforto a lei. Non lei a noi. Quella sera rimasi colpita al punto che rimasi senza parole, qualche mese dopo la incontrai e le espressi tutta la mia vicinanza, scusandomi per non essere stata in grado di offrirgliela quella sera. Mi complimentai con lei per la calma, la compostezza e la dignità con le quali aveva parlato. Mi disse che si era fatta aiutare da una persona qualificata che aveva svolto un lavoro esemplare e fui contenta di sapere che era felicemente fidanzata. Promanava da lei una tale serenità, trasmetteva un senso di pace. Forse per la consapevolezza di aver fatto per il figlio tutto il possibile e da sola, non avrebbe potuto avere una vita lunga. Persone così andrebbero prese ad esempio.

Pubblicato da valy71

Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea

23 pensieri riguardo “Questa sì che è una buona domanda

  1. Io sono abbastanza avulso dalla comunità.
    Saluto tutti, sorrido a tutti, faccio 2 parole con tutti… ma il mio senso di aggregazione finisce lì.

    Ho tentato di “aggregarmi” al gruppo sportivo parrocchiale, sono stati 3 anni molto belli, poi sono riuscito a litigare con tutti.

    No. Non fa per me.

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      1. Hai la mia parola di scout!
        Nessuno saprà niente.
        Ti puoi fidare di me, soprattutto considerando che non sono mai stata scout!

        Hai una reputazione da mantenere!

        Valy acqua 💧 in bocca 👄!
        Ogni tanto so essere una persona seria!!!

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  2. Che tipo la tua vicina di casa: non le hai fatto niente e quando ti vede scappa nonostante in passato eravate amiche. Almeno una spiegazione per questo suo comportamento dovrebbe dartela: quello di questa tua ex amica mi sembra un atteggiamento molto irrispettoso nei tuoi confronti.

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  3. Lo è, mi sono fatta un’idea ben precisa in proposito.
    La seconda figlia deve avere qualche problema, ma non potranno tenerla nascosta per tutta la vita e la trattano malissimo, povera piccola.
    Per non parlare di Licia, ci adoriamo e sono gelosi del nostro rapporto. Un giorno ti racconterò. Pensa che quando è rimasta incinta 🤰 non me lo ha detto, non per un riguardo. Temeva che io potessi portarle sfortuna, pensa te quanto ha capito di me! Che tristezza Sister

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    1. Davvero triste come situazione Sister: arrivare a dirti che tu avresti potuto portarle sfortuna è una cosa allucinante. Tu che sei l’emblema della gioia, della positività, del vivere sempre con il sorriso sulle labbra non potresti mai portare sfortuna alle persone.

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      1. Non riuscirei a concepirlo, non mi passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello.
        Non riuscirei a guardarmi allo specchio. Sono tutte problematiche sue. È una ragazza molto anaffettiva, nemmeno la considero più un’amica da tempo ormai. Infatti non sa niente di mamma.

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