Non ci credo

Dal web

Dopo tanti giorni di lotta sul campo, impegnata in prima linea, nel vero senso della parola, mi concedo una serata libera ed è stata molto piacevole, mi arriva una telefonata sul cellulare, era papà. Mi dice che è tardi, erano le 23,30. Si era preoccupato, come non torni a casa 🏡 ? Non ci posso credere, ma come quando le mie nipoti stavano da loro a Nettuno tornavano alle cinque, se tornavano, quando non dormivano fuori ed io, alla mia età, ricevo ancora la chiamata del papà? Perfino Cenerentola poteva fare mezzanotte, boh non so che dire. Certo, da una parte è bello avere un padre che si preoccupa per te, ma qui c’è qualche meccanismo che mi sfugge. Allora stasera l’ha sentita la mia mancanza.

Oggi andare da mamma è stata dura, mi sentivo male, mi faceva male la testa, ero affaticata, mi girava la testa. Eppure ho portato i medicinali che mancavano e l’infermiera mi ha detto che sono stata magica, non riuscivo a crederci. Di ospedali ne ho girati tanti, credevo fossi l’ultimo e invece no! Oggi mamma l’ho vista sofferente e fragile e mi sono sentita una criminale ad andarmene via prima. Domani va mio fratello, infatti è previsto cattivo tempo. Oggi poi mi ha detto: come non vai da mamma? Gli ho risposto: “Faccio quello che posso, mi sento male!”. Non mi ha chiesto nemmeno che cosa avessi. Mi rifiuto di domandarmi che cosa gli dica la testa, non ha più nulla di umano.

Parlando di cose belle, questa mattina sono andata alla ASL per fare le analisi, mi hanno detto che vanno prenotate, la prossima data utile sarebbe stata il 24 febbraio. Ho detto di no, non so quanto mi tratterrò ancora, ma se la tempistica è questa, andrò a farle ad Anzio. Sto così bene a Roma, non mi sembra vero di stare nella mia città. Oggi ho fatto altri tuffi temporali nei luoghi della mia infanzia. Sono andata a vedere la mia scuola, il parco di fronte a casa 🏡 la palestra dove facevo Ginnastica Artistica. È cambiato tutto, c’era una piscina. Non ricordavo ci fosse, eppure io quella piscina l’ho sognata un’infinità di volte. Il Prof. Ulisse non c’è più, quanto gli volevo bene. Ho due fotografie con lui. Che possa riposare in pace, in una dimensione di balli e di passi perfetti. Voglio rimanere qui, sono incastrata in una situazione parecchio ingarbugliata. Mi ha fatto proprio bene parlare con Stefania. Sono anche andata nella via dove abitava Tiziana e pure lì mi ha investita una valanga di ricordi…ah che tempi. Ho paura…

Foto 📷 personale della pista di pattinaggio, con alberi a corredo

Pubblicato da valy71

Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea

19 pensieri riguardo “Non ci credo

  1. rivedere i luoghi della nostra infanzia è sempre incantevole, io ci vivo tutti i giorni, quindi non mi devo neppure spostare, visto che nel quartiere dove abito ci sono cresciuto da sempre. Fai anche troppo per la la famiglia, sei una figlia unica e carissima, dovrebbero apprezzare davvero tutte le cose che fai invece che darle per scontate, ma si sa ognuno è fatto a modo suo.
    Riguardo alla tua serata, hai fatto bene a prenderti qualche attimo di amicizia tutto per te, dovresti farlo più spesso per staccare un po’ dai troppi problemi di questi ultimi tempi.
    Un caro abbraccio Valeria, buonanotte e buona giornata per domani, il sole non sarà fuori, ma dentro di te, e risplenderà per tutti colori che ti guarderanno..😉😊🤗🤗🤗👍👍👍👍

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  2. Le tue parole sono proprio un diario a cielo aperto, trasudano verità e amore ad ogni riga.
    Un piacere leggerti, anche se spesso tradiscono il peso e la fatica (fisico e mentale) dei tuoi sforzi.
    Rivedere i posti “di una volta” è qualcosa che ho sempre adorato fare: adoro la malinconia, ed adoro i ricordi, quante volte rivango anch’io nel blog momenti passati che hanno lasciato un segno dentro di me.

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    1. Andrea non so dirti quanto io tenga in considerazione le tue parole. In questo momento così difficile, sento la tua vicinanza, il tuo sostegno, grazie di vero cuore. Sei una delle persone con le quali intesso dialoghi immaginari. So che mi capisci, è come se la vita mi stesse dando l’occasione di ricominciare da me stessa.

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      1. “So che mi capisci”
        ci provo, ma non ho la pretesa di riuscire a capire l’animo umano.
        tu stessa fai fatica a capire tuo fratello, tanto per intenderci, ed io capisco poco mio figlio.
        🙂
        però il fatto di condividere le nostre esperienze, ci avvicina gli uni agli altri. tu sei un libro aperto, ed io ti leggo volentieri.

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      2. Sono contenta che tu mi legga volentieri ed io sono un libro 📖 aperto da sempre, non ho nulla da nascondere. Quello che mi lascia perplessa è che tu sei presente per tuo figlio e lo sei sempre stato, lo stesso io per mio fratello. Credo che io e lui siamo due rette parallele. Gli voglio bene, ma non condivido il suo comportamento. Sono stanca del modo in cui si comporta con me. “Comporta” è una parola grossa. Anche io ti leggo volentieri e faccio tesoro delle tue parole 🙂
        Tuo figlio è giovane e per i giovani non posso che provare tenerezza. Noi siamo una generazione molto diversa. Cercavamo di sbrigarcela da soli per non dare preoccupazioni ai nostri genitori ed in qualche modo siamo diventati genitori di noi stessi! 😀

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      3. “Cercavamo di sbrigarcela da soli”
        proprio vero, ad ancora oggi mantengo questo atteggiamento.
        anche mio figlio certa di fare da solo, ma senza mai nemmeno chiedere un consiglio. io almeno chiedevo, prima di fare, perché prima di agire volevo imparare.
        lui vuole fare senza prima avere imparato, e questo lo porta a fare a volte grossi errori.

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    1. Grazie infinite, carissima Vitty, sto tenendo duro. Cerco di concentrarmi su tutte le cose belle per cercare di scacciare il dolore profondo che sento dentro di me. Tu sai sempre come toccare le corde del mio cuore ❤️❤❤❤❤❤❤❤❤

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