Oggi compito in classe

Dal web

Non vi darò un tema a piacere, mica è sempre Pasqua, va bene che cerco di venirvi incontro, ma oggi si fa come dico io e, per originalità e dietro caldo suggerimento di un’amica, che ringrazio, il tema lo svolgerò io.

Chi sono e che cosa mi piace fare.

Chi sono è difficile dirlo, non perché io non sappia chi sia, mi conosco bene, ma preferisco siano le mie azioni ed i fatti a rappresentarmi e a parlare per me. Ricordo che quando lavoravo in quella gabbia di matti della compagnia telefonica, non nel Call Center, dove pure ho lavorato, ma in un’area riservata, un tipo mi disse che potevo aver fatto tredici, sì come no, altro che una vincita alla schedina. Furono i quattro mesi più belli e più brutti della mia vita, incontrai lì delle brutte persone, brutte veramente, alcune anche racchie invero, non sarà carino dirlo, ma è così. Una, brutta dentro e fuori, cardiopatica, per la quale provai anche sincero dispiacere, disse che avrebbe voluto strangolarmi, mi avrebbe proprio uccisa. Non ebbe nemmeno le palle di dirmelo in faccia, tanto sapeva che avevo capito perfettamente, gioiva al pensiero che me ne andassi, ma la situazione era così insostenibile che preferii firmare le mie dimissioni, sarò pure scema, so bene che avrei potuto ottenere di più, ma la mia dignità non è in vendita ed ero davvero stanca di lavorare in una bolgia infernale. Tanti i modi nei quali definii quello che avrebbe potuto diventare il lavoro dei miei sogni, per il quale avevo tanto studiato, che mi appassionava da morire perché placava, in qualche modo, la mia sete di giustizia. Sapete che detesto le ingiustizie, il mondo ne è pieno, non viviamo a Paperopoli, nemmeno mi piacerebbe indossare un costume da urlo e tuffarmi nelle mie monete d’oro, come zio Paperone.

Avrei potuto ottenere un contratto a tempo indeterminato e svoltare, ma se la contropartita era finire poi dall’analista, per donare a lui i miei denari faticosamente guadagnati, bon, come si dice nel Nord. Firmai a malincuore quelle dimissioni e me ne andai. Ne soffrii tantissimo per lungo tempo. Profusi tante di quelle energie in quel lavoro che amavo e con le colleghe, tutte donne nella stessa stanza, tutte di età diverse, c’era solo un ragazzo simpaticissimo, che mi faceva tanto ridere. Lì malignavano su di noi, ma era fidanzato con una ragazza bellissima, lui non era un adone, ma lo adoravo per la sua simpatia e dolcezza, a parte che uscì di scena in modo brusco e ci rimasi malissimo, tanto per cambiare. Nulla di nuovo sotto al sole 🌞

Lì lui aveva fatto uno stage, ma decisero di non rinnovargli il contratto, ahimè. La stanza senza la sua presenza, aveva ormai perso tutta la sua umanità, che di per sé era già poca.

Era un asilo di infanzia, una palestra, un girone infernale, le persone che ci lavoravano erano molto capaci nel lavoro, ma umanamente disturbate e squallide e vi assicuro che sono stata di manica larga. Mentre lavoravo lì, conobbi un ragazzo per il quale persi la testa, ci mettemmo subito insieme, fu una passione travolgente che si consumò presto da parte sua. Faceva, sono convinta lo faccia ancora, il Vigile Inurbano, aveva paura 😱 delle mie reazioni, luiiiii, mi diceva che mi adorava, ma non mi ha mai detto ti amo. Una volta mi disse che si stava innamorando di me e quasi mi si fermò il cuore ❤️ per l’emozione.

Mi raccontò per filo e per segno la storia con la sua ex, aveva anche la mia stessa iniziale, ma guarda te, io gli dissi che facevo volentieri a meno di sapere, ebbe almeno l’amabilità di evitare i particolari intimi, mi sarei rifiutata di ascoltarli. Ai tempi ero un peperino, non fumantina come lui, ma dovetti imparare a difendermi. Tantissime le pressioni alle quali ero sottoposta ogni giorno, ci mancava solo lui, che, a suo dire, era stato lasciato sull’altare. La questione non stava in quei termini, vi assicuro. Andò in fumo il lavoro e naturalmente anche la storia non finì bene. Mi adorava così tanto, era veramente perso per me, al punto che una sera venne a prendermi. Io, tutta felice 😃 speranzosa di fare una passeggiata a Trastevere, lui, lapidario, mi rispose che aveva sonno 😪 in più mi disse che aveva deciso di lasciarmi. Non ci rimasi malissimo, di più, chiaramente volevo delle spiegazioni e lui, povero, era stanco, non lo trattenni molto, mi disse che non dovevo sentirmi in colpa per averlo trattenuto, forse un quarto d’ora, una vera perfidia da parte mia! Gli feci presente che non avevamo avuto nemmeno il tempo di conoscerci, che stavo per perdere il mio lavoro, che avrei voluto fare un altro po’ di strada insieme a lui. Continuò con i suoi vaneggiamenti, la colpa era ovviamente tutta mia, ne avevo davvero fin sopra ai capelli, gli risposi lapidariamente che io non ero come la mia amica, che ci aveva presentati, non mi inginocchiavo per nessuno, non lo avrei pregato. Tenevo di più a salvaguardare la mia dignità e il mio amor proprio in quel momento e gli dissi convinta che non mi sentivo in colpa per lui, lo pensavo davvero, vuoi lasciarmi?

Benissimo, io ci ho provato, lo mandai a fanculo con tutti i sentimenti, girai i tacchi e me ne tornai a casa. Stavo ovviamente malissimo. La storia non finisce qui, ci ritornerò perché ci sono ancora particolari interessanti sui quali soffermarsi per cercare di comprendere l’animo umano, questo grande sconosciuto.

Non ero giovanissima, avevo credo trentasei anni o forse trentaquattro. Sognavo che mi chiedesse di sposarlo. Di lì a poco presi la patente. Desideravo conservare quel posto di lavoro, riprendere in mano i miei studi, diventare Avvocato e fare dignitosamente il mio lavoro, sposarmi con il principe azzurro ed avere dei figli.

Tutto questo andò definitivamente in frantumi e faticai non poco a rimettere insieme i pezzi, ma almeno potevo guardarmi allo specchio.

Ogni giorno, dopo aver perso il lavoro, facevo lunghissime passeggiate in Centro, camminavo, entravo nelle librerie, mi perdevo nelle trame dei romanzi, mi leccai le ferite e continuai a vivere, poi ricominciai a lavorare, ma questa è un’altra storia. Mi sono dilungata, ma al di là delle risate e dei sorrisi, macinai lunghi chilometri a piedi ed ai tempi avevo un gran fisicaccio, mangiavo come un lupo 🐺 e pesavo cinquanta chili. Ne ho pesati anche quarantacinque.

Non sono i nostri chili a parlare di noi e per noi, ma quello che abbiamo nel cuore ❤️ questo lo penserò sempre.

Vi ho raccontato solo una piccola parte di me e dei miei sogni, per oggi mi fermo qui.

Dal web

Pubblicato da valy71

Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea

69 pensieri riguardo “Oggi compito in classe

  1. La sensazione che ho provato, leggendoti, è stata di tenerezza. Non è facile raccontarsi, lo hai fatto con dolcezza sincera. Mi è piaciuto il tuo post!
    (PS: sono anch’io curiosa su come è proseguita la storia del vigile)

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    1. Grazie infinite, Pat, ho provato tenerezza anche io per tutto il dolore che mi ha causato.
      Sono contenta che ti sia piaciuta, tra l’altro è una storia vera.
      Ti racconterò il resto.
      Io ho cercato di accarezzare il suo dolore, del vigile….a presto e grazie ancora, Pat!
      Buona giornata

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    1. Grazie, carissima Brigantia, io sono un mix di tutto questo, la mia ironia mi ha aiutato a superare tante situazioni veramente difficili! A presto con il racconto, un felice 😄 pomeriggio a te e grazie ancora! ❤❤❤💟💟💟💖💖💖

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  2. Se ti guardi allo specchio, nei tuoi occhi vedrai amore, sincerità e rispetto.
    Tutti motivi per cui tu puoi andare fiera della tua vita e delle tue scelte, senza rimpianti che tanto non servono a nulla.
    E se io fossi rimasta, e se io avessi fatto questo o quello, e se quel ragazzo….

    Valy: va tutto bene così come sei.

    PS “lo mandai a fanculo”
    hai scritto una parolaccia
    😀
    Hahahah!!

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    1. Ti ringrazio, caro Andrea, per le tue bellissime parole che mi hanno davvero emozionata!
      Ora sono in pace, non ho più rimpianti. Le ho sempre tentate tutte nella mia vita. Rimpiansi il lavoro, rimpiansi lui, poi avrai modo di leggere il seguito.
      Quel vaffanculo lo meritò tutto, mi disse buona fortuna. Ma come, prima mi lasci, io ero lì che stavo morendo, non so che avrei dato perché cambiasse idea 💡 una serie di farneticazioni culminarono in un Buona fortuna, detto quasi per pietà, come se avesse voluto dire chissà se lo troverai un altro..

      Era davvero il minimo che potessi rispondergli, non so se fui io a farlo o la mia metà oscura, ma credimi, lo meritava, anzi che non aggiunsi di cuore 😄😄😄 poi andai a casa e inondai il cuscino di lacrime….dicono che non posso spoilerare!

      Sono commossa ed onorata di quello che pensi di me! Davvero!
      Anche io provo davvero un grande affetto per te!

      😀

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  3. Adoro adoro adoro! Io ti leggerei ore, c’è tutto con la gioia e le tue lotte che personalmente reputo un grande nutrimento per noi lettori di Cuore. Sei tooooooooooopppppp, con tante P.

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    1. Sono felice 😃 che tu sia capitato, sei il benvenuto!
      Sono davvero contenta che il racconto ti sia piaciuto. Posso dirti che mi sono divertita a scriverlo. Buona serata! 🙂
      La mia maestra da piccini ci dava i pensierini, da più grandicelli i temi! 😉

      Andavamo a scuola il sabato, ma, fino a quando, siamo stati piccoli, non ci dava i compiti il sabato per farci riposare la domenica, era una gran bella iniziativa. Per il resto, era un sergente di ferro, ci faceva marciare per andare in bagno, avanti march, unò, due, tre, passo, dietrofront……….marcia! Squadrone alt! Quando andavamo in palestra, aveva delle scarpe da ginnastica bianche immacolate, indossava un grembiule rosa, ci insegnò a giocare a pallacanestro 🏀 tutti in fila, un sergente di ferro! 😄😄😄

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      1. Accipicchia! Io non ho avuto maestre con un carattere così… Io la chiamo “maestra” in maniera amichevole; in realtà è una cara amica che mi dà temi da scrivere per aiutarmi a scrivere di nuovo qualcosa di mio. Se per caso ti va di far parte del gioco, sei la benvenuta! 🙂

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  4. Nel leggere questa tua pagina di vita, ho provato dolcezza e tenerezza e ammirazione nei tuoi riguardi, riesci a raccontarti anche con ironia nonostante gli accadimenti e i tuoi conflitti, giungendo verso il termine della narrazione, ho provato curiosità per sapere com’è andata col vigile ce lo racconterai vero? 👏👏👏🥰

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    1. Ma certo, mia cara Giusy, ne ho ancora molte da raccontarvi!
      Sono contenta che vi sia piaciuto! Ti ringrazio per le tue parole sempre bellissime nei miei confronti. Le ricambio di cuore ❤️ grazie 💕 🥰😍🥀🥀🌺

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  5. diciamo che quanto a sfiga in amore ci potremmo stringere la mano, io la storia più lunga, 2 anni, l’ho avuta con una tipa che stava talmente fuori che la frase più romantica che poteva dirmi era “non so nemmeno io perché sto con te” al che io di solito col mio umorismo a mille le dicevo “quando ti vengono queste idee lascia perdere, fai conto che non esistano, ci penserai dopo” 😁😁🤣🤣🤣

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  6. Valy, non importa che tu sia una maestra, è sufficiente che tu mi dia un compito da svolgere, uno scritto; naturalmente il soggetto su cui devo scrivere lo scegli tu, ed io lo svolgo, da bravo scolaro. Hai tutto il tempo che vuoi per pensarci; tra poco è Natale, e si starà con gli amici ed i parenti, per cui non arrivi in ritardo se vuoi iniziare l’anno prossimo! 🙂

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    1. È buffo, sono così abituata a svolgere compiti di ogni tipo, che mi risulta strano assegnarne uno. Raccontami di te, così ci conosciamo un po’, se vuoi tenere il compito per le vacanze, puoi farlo con l’anno nuovo.
      Raccontami di te, che cosa ti piace fare. L’idea è interessante, un caro saluto 👋

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      1. Lo so che non sei una maestra cattiva, e so anche che non sei una maestra, ma se io sono uno scolaro, va da sé che tu lo sia…; io faccio di tutto per cercare di migliorare con i compiti che mi sono stati dati… Grazie per la fiducia, maestra…

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      2. È difficile risponderti, sento che devo essere così… e poi quelli che hai letto non sono tutti i compiti da fare durante le vacanze; diciamo che non hanno… scadenza! 😀

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      3. Buongiorno, maestra, ieri ho iniziato a scrivere il testo libero… Colgo l’occasione per farti i miei più cari auguri di un sereno Natale! 🙂

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      4. Grazie, maestra! Mi sembra giusto e doveroso… Posso chiederti se con il nuovo anno stilerai un programma di compiti da darmi?

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      5. Buongiorno maestra,
        spero tu abbia trascorso un sereno e felice Natale. Io penso di aver finito il testo libero che mi hai assegnato, e tra oggi e domani lo inserirò sul blog.
        Ho creato una nuova pagina dal titolo “I miei compiti”, dove potrai vedere quelli che mi hanno dato le varie blogger, per poi darmeli da fare.
        Ti auguro di trascorrere un felice Santo Stefano!

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      6. Maestra, vorrei chiederti se riesci a trovare un nome per la raccolta dove inserirò tutti i compiti che mi darai… Lo farei io, ma non sono molto bravo a trovare il nome giusto… 😦 Grazie!

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  7. Maestra, nei prossimi giorni inizierò il compito per le vacanze che mi hai dato; ho già preparato la pagina del blog che lo ospiterà. Piuttosto dimmi: si tratta di un tema, un testo libero, una serie di pensierini o che altro? Buona serata dal tuo scolaro.

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