
Quando stavamo sotto esame, mi riferisco al famoso Esame di Maturità, la Prof. ssa di Italiano ci diede tantissimi suggerimenti utili, davvero uno più prezioso dell’altro! Come avrei voluto che facesse lei da membro interno, sicuramente le cose sarebbero andate molto diversamente. Lo so, sono trascorsi diversi lustri, ma ancora mi brucia perché io studiavo, amavo studiare, lo amo tuttora. La mitica Prof. ssa ci disse di preparare almeno tre argomenti a piacere, uno potevano averlo già sentito, su tre, secondo il calcolo delle probabilità, almeno uno poteva fare al caso nostro. Chiaramente non era sicuro che ci facessero la domanda a piacere ed infatti non ce la fecero. L’unico errore proprio da evitare era di dire faccia lei, era forte!!! Aveva anche un grande senso dell’umorismo la nostra cara Dea, Dea di nome e di fatto. Disse pure, ti schiaffano questo nome, è ancora viva, ne conservo un ricordo bellissimo, ma era tosta, se solo ripenso alle prime interrogazioni! La nostra scuola era ed è tuttora composta da due edifici e c’erano tante rampe di scale, non c’era ascensore nemmeno per gli insegnanti, alcuni già ai tempi non erano più giovincelli. Ricordo una sua collega, di un’altra sezione, che aveva uno strano rapporto con il senso dell’umorismo, erano due rette parallele decisamente, ma riteneva, forse in cuor suo, di essere assai spiritosa ed un giorno mentre la nostra cara Dea saliva affannosamente le scale, con tanto di fiato corto, come darle torto, povera, fu accolta dalla collega che tutta ispirata la chiamò a gran voce: “Dea ex machina!”. Ci riferì testualmente in classe che per poco non rovinò dalle scale, dovette anche fingere di aver apprezzato la battuta. Ora il Deus ex machina nella tragedia greca, aveva un suo ruolo ben preciso. Quando accadeva che una donna rimanesse per anni fedele al marito, nonostante l’assenza prolungata a causa della guerra, il marito tornando la trovava incinta 🤰 la malcapitata era stata vittima di violenza a causa di un signorotto o di un dio che se ne era invaghito. Per sfiorare la tragedia, non poteva bastare il classico caro non è come pensi, ti posso spiegare tutto, ma come io sono stato in guerra e sono tornato vivo solo per te! A questo punto, interveniva una divinità che scendeva letteralmente dal cielo, da una sorta di congegno, la machina apppunto e spiegava l’accaduto per risolvere la faccenda. Si raggiungeva la catarsi, la purificazione.
Andammo a teatro e Renzo Montagnani interpretò questo ruolo in modo un po’ improbabile, anche secondo il parere del Prof. di Latino e Greco. Non fu un granché, ma a me piacque lo stesso, non vi dico le risate che si fecero tutti in classe quando dissi al Professore che avevo raggiunto la catarsi, intendevo dire che ne avevo compreso il senso. Perfino lui rimase perplesso, ma questo è un ricordo bello, del quale peraltro avevo già parlato in un altro mio post.
La Prof. ssa ci regalò perfino un’auretta, una penna 🖊 bella e costosa, con il ricambio, tante volte dovesse finire l’inchiostro o risultare difettoso. Ci fece scegliere pure il colore, la conservo tuttora gelosamente. Fu un gesto bellissimo, doveva portarci fortuna. Tutto il resto è vita!

Ad essere sincero, sarà l’età, ma non ricordo praticamente nulla dei miei insegnanti.
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Me lo ricordo ancora l’esame come un’incubo, quando sono uscita dalla commissione non ricordavo nulla ne di quello che mi avevano chiesto ne di quello che avevo risposto, quindi ansia fino ai risultati 😛
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Io me lo sono sognato per anni quell’esame, come un incubo… lo passai senza gloria e senza infamia, felice di aver finito con la scuola!!!
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Lo sai che io pure ho fatto quell’incubo per anni, addirittura come in Immaturi, conosco personalmente Genovese, andava in classe con mio fratello, credo di avergli trasmesso l’idea inconsciamente ed io nel sogno dicevo ma siete sicuri che dobbiamo fare la Maturità? Abbiamo preso tutti una Laurea 🎓
Non andò malissimo, ma non certo secondo le mie aspettative.
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Allora siamo in tanti ad aver avuto quell’incubo!
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Penso di sì, perchè è un momento atteso, desiderato e temuto. E la tensione, almeno per me era alle stelle!!!
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Anche a noi il professore suggerì di preparare un argomento, nel caso ci avessero chiesto di parlare di quello che volevamo… “Non restate lì come dei tonti, preparatevi qualcosa e parlatene con convinzione, come se lo aveste studiato per vostro piacere personale e non per obbligo. Farete un’ottima impressione.” Consiglio prezioso che ho sempre girato a tutti i maturandi con cui ho avuto a che fare, figli, amici dei figli e studenti. Nel complesso ho un bel ricordo della maturità, anche se non ho mai studiato così tanto in vita mia, neppure all’Università.
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Io ho sempre studiato tanto, fossi un po’ più giovane, mi prenderei una seconda Laurea 🎓 io comunque portai Erich Fromm a piacere, con tre testi e fui la prima ad essere interrogata in Filosofia, almeno mi scelsi le materie da portare: Italiano e Filosofia.
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Anche a me non cambiarono le materie, per fortuna. Ricordo che era l’incubo dell’epoca…
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Io la scelsi Filosofia, non voleva portarla nessuno, sapevo che non me le avrebbero cambiate, ma è vero era l’incubo dell’epoca, proprio così!
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Eh l’esame della maturità lo ricordo eccome, completa paranoia all’orale, avevo talmente paura di non ricordare che avevo studiato tutto a memoria, il giorno prima ogni pò andavo da mio padre a dirgli dai sentimi e lui dopo un pò di volte mi disse: Gi6sy ma se sai tutto a memoria!!! Poi fortunatamente nel proseguo degli studi mi sono abituata agli esami 😊
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Beh all’università è tutto diverso, qualche esame mi ha fatto soffrire, ma ho avuto anche soddisfazioni.
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Io all’orale portai inglese e filosofia, e preparai per entrambe le materie un argomento a piacere. Mi venne fatta la domanda solo in filosofia, e lì dunque parlai di “Comte ed i positivisti”.
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Abbiamo una materia in comune!
Io portai Fromm fuori programma.
Fui molto contenta del mio esame orale.
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Io andai benissimo, oltre ogni umana ottimistica previsione.
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Sono davvero molto contenta per te.
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