Urge scrivere

Foto 📷 personale

Sì, ho bisogno di scrivere, la mia giornata non è stata un granché, avevo una strana sensazione e ogni volta ci piglio, ma non demordo, non mi arrendo, ci riproverò domani e di sicuro andrà meglio.

Torno a trovare mia zia, spero di trovarla in forma, oggi al telefono sembrava contenta, di sicuro lo è di vedermi domani ed io sono felice 😃 di rivedere lei così presto. Desidero sincerarmi che stia bene. Ho bisogno di sapere che le persone siano serene, davvero per me è molto importante. So di non poter cancellare la sofferenza, so che è un presupposto indispensabile, ma almeno posso regalare sorrisi, asciugare lacrime, offrire parole di conforto. Da piccola mi faceva soffrire perfino vedere un giocattolo rotto. Avevo una bambola, non una soltanto. Chissà perché mi ero messa in testa che fosse cagionevole di salute e ne parlavo con papà. Ai miei tempi non c’erano le bambole che facevano cose tecnologiche, adesso cantano, ballano, fanno concerti. Ho scoperto anche la Barbie incinta 🤰 non ce la posso fare, tra un po’ ne inventeranno una che fa il caffè probabilmente. Magari lancio l’idea sul mercato. Mi ricordo che quando la mia seconda nipote era piccola, io ero andata a Reggio Emilia, a trovare la mia amica storica e abbiamo girato non so quanto in cerca di Ciccio Bello bua. Non ci fu verso, mi dissero che era andato letteralmente a ruba, avevano in compenso Ciccio Bello lacrime vere, mi è rimasto impresso, non avrebbe potuto essere altrimenti, Sbrodolina, ma non c’è più religione. Io che da piccola giocavo a fare la maestra e interrogavo le bambole, pure l’orsacchiotto, spiegavo, però niente compiti in classe. Mi ero organizzata bene, avevo anche un cavalletto per dipingere che utilizzavo a mò di lavagna, come al solito facevo tutto da sola, mi inventavo un sacco di giochi, compresa una tombolata. Ma giocavo con le amichette, non stavo sempre da sola, ero socievole. Solo che nel palazzo dove abitavo c’erano tutti maschi più grandi e non mi volevano tra i piedi naturalmente, dunque niente paura 😱 avevo sempre qualche idea 💡 di riserva e la fantasia di sicuro non mi mancava. Ero una che amava divertirsi, ma ero anche molto seria. Non a caso, mi chiamo Valeria! 😄😄😄🎵🎵🎵🌟⭐️🌟🌷🌷🌷🌸🌸🌸

Delizia dal web

Pubblicato da valy71

Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea

38 pensieri riguardo “Urge scrivere

  1. Quando non c’erano compagni con cui giocare ci inventavamo il pomeriggio usando la fantasia e quello che avevamo a disposizione. Della carta o dei legnette erano sufficienti

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      1. Ciao, scusami ho equivocato, mi fa piacere di averti riportato alla mente dei bei ricordi, credo che ne abbiamo tutti davvero bisogno!
        Grazie a te, buona giornata

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  2. sei tu… nella foto?
    sei molto graziosa! 🙂😍
    io… da bambina… non ho mai avuto le barbie… mai volute…
    io giocavo con le bambole di pezza… e le stesse… le ho poi passate alle mie sorelle…
    ci si divertiva con poco…
    cara Valy… 🤗🙃 una giocosa giornata a te! 😂😘🎠☀️🎈👗💛

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    1. Sì, sono io. Quello era l’orsacchiotto di mio fratello, anche noi ci divertivamo con poco, una Barbie la desideravo tanto e i miei genitori me la regalarono.
      Grazie ☺️ una giocosa giornata anche a te Cinzia cara 🤗😚🤩😍🥰💗🏓🎈🎉

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    1. Ti ringrazio tanto 🙂
      sono stata criticata per i miei giochi, non chiedevo mai nulla da bambina e apprezzavo molto tutto ciò che ricevevo, i miei genitori lavoravano entrambi e non si navigava nell’oro.
      Ad ogni modo ciascuno è libero di pensarla a modo suo. Io non critico i post altrui, non sono puntigliosa. Ho davvero apprezzato questo tuo commento e anche gli altri.

      Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata!

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  3. Sei tu la bimba nella foto?
    Essendo nata nel 1987 ed avendo avuto l’infanzia negli anni 90 ancora c’era l’abitudine, dopo i compiti, di scendere a giocare in cortile. Le corse in bici, i giochi classici come nascondino, uno due tre stella, ecc… i pomeriggi, soprattutto quelli estivi erano una vera festa, 😀. E d’estate, subito dopo cena, ancora tutti in cortile a giocare finché faceva buio. Un anno, con gli altri bambini c’eravamo inventati il “nascondino al buio con le biciclette”. Il classico gioco del nascondino ma in sella alle bici e che si faceva solo quando iniziava a fare un pochino buio. Ci si nascondeva con le bici e se si veniva scoperti bisognava correre, esclusivamente in sella alla bici, per non farsi fare “tana”. Era super divertente come gioco, 😁.

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    1. Sì immagino, anche io giocavo a nascondino, un due tre ecc. durante le feste al mitico gioco della bottiglia!
      Una volta mi toccò dare sedici baci sulla guancia ad un tipo molto carino, diventai di mille colori, c’era anche il gioco dell’anello che si faceva in tanti.
      Nomi, cose, animali, città.
      Lunghe corse a perdifiato per Villa Ada o al parco Nemorense.
      Sì, sono proprio io la bimba della foto! 😃

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      1. Ma sei bellissima e dolcissima, 🥰🥰🥰! Beh, il gioco della bottiglia è un ottimo modo per dare un bacio al ragazzo per cui si aveva una cotta, anche solo sulla guancia… e sempre augurandosi che la bottiglia finisse su quella persona, 😉. Il gioco dell’anello, sul momento, mi è nuovo. Invece nomi, cose, città, lo facevamo anche a scuola durante l’intervallo. Ehh, bei tempi quelli, ☺️.

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      2. Sì tempi bellissimi, grazie, sei davvero molto buona e sei proprio fatta di zucchero tu. Ci si dispone in cerchio e si chiudono le mani, uno tiene un anello nascosto e una persona che viene scelta deve scoprire chi ha l’anello. Feci uno scherzo a mio cugino e gli feci credere di averlo io, povero. Era il mio compleanno, poi una volta ad un altro compleanno o a quello stesso forse, non ricordo, giocando al gioco della bottiglia, un tipo doveva darmi una carezza e mi dette un ceffone, ma forte. Ci rimasi male. A parte che ero la festeggiata, ma se fosse uscito che dovesse darmi uno schiaffo, mi avrebbe lasciato l’impronta delle cinque dita sul viso. Sono trascorsi tantissimi anni e lo ricordo ancora distintamente. 😱🙄😁😁😁

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  4. Spero tu abbia ricevuto la mia risposta perché era un papiro, ma mi è sparita.
    Bellissimo il gioco delle sedie, tantissimi giochi belli da fare insieme, non giocavo sempre da sola. Diciamo che, anche da piccola, sapevo stare con me stessa.
    Sì, sono proprio io la bimba della foto! 😁

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  5. Ma quanto eri tenera così piccolina!!!! Proprio una bambola da coccolare. Immagino la gioia che avrà portato la tua nascita in famiglia! E che dolcezza sentirti parlare della tua bambola un po’ cagionevole di salute. Già ti preoccupavi per il benessere di chi ti circondava…. vedi il buongiorno si vede dal mattino!

    Spero tu abbia trovato la tua zia in grande forma e che ti abbia regalato un pomeriggio felice come meriti. Un abbraccio vara Valeria!! ❤ ❤ ❤

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    1. Grazie Vitty, sei un vero tesoro. Sì, già da piccola mi preoccupavo per tutti, bambola compresa, in effetti hai colto un aspetto che non avevo considerato. Credo che anche tu abbia la stessa attenzione per gli altri.

      Che cara che sei, hai ricordato dell’incontro con la zia, in realtà non è andato bene. L’ho trovata come l’altra volta. A novantuno anni ci può stare, però la conosco bene, sono preoccupata.
      Anche questo momento passerà.
      Ti abbraccio forte forte cara Vitty, grazie di vero cuore ❤️ ❤ ❤
      Sono davvero felice 😃 di averti incontrata! 💓💓💓💓

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