
Quando non parliamo e ci trinceriamo dietro un muro di silenzio, di ostilità, di incomprensione, ognuno convinto di avere ragione, beh in questo tipo di interazione non si può fare altro che perdere e perdiamo tutti, se parliamo una soluzione la possiamo cercare. Che ci vuole a parlare? Qualcuno potrebbe dirlo! Davvero credete sia così facile comunicare attivamente? Può essere la cosa più difficile del mondo riuscire a comprendersi, ma se non parliamo e non ci vediamo, non è la distanza a dividerci, ma il silenzio, già perché ho imparato che il silenzio è una risposta, me lo ha insegnato un’amica e caspita quanto ha ragione! Già viviamo in un mondo pieno di violenza e di assurdità, almeno cerchiamo di venirci incontro. Se un fratello ed una sorella, pure diversi come il giorno e la notte, come è anche giusto che sia, tra l’altro la diversità è ricchezza e questo l’ho imparato da mia zia, non riescono a parlare, allora è proprio finito il mondo! Come possiamo meravigliarci di guerre, calamità naturali e carestie? La mia personalità è diversa dalla tua, il mio modo di ragionare e di essere, la mia natura e il mio modo di vivere, il mio mondo sono completamente diversi dal tuo, questo non ci impedisce di volerci bene e di aiutarci. Sei l’unico fratello che ho e l’idea che tu possa soffrire mi distrugge, a volte mi fai infuriare, mi parte l’embolo, come dico io, non è facile farmi arrabbiare, ma tu sei un maestro in questo, anzi potrebbero darti una cattedra e non userò parole sdolcinate, quelle che non ti piacciono. Io sono dolce, ma anche pragmatica. Se non riesco ad aiutare mio fratello, che senso ha il mio esistere? So bene che non esistono nella realtà le famiglie del mulino bianco, ma io ci sarò per te, come tu ci sei per me. Testone che non sei altro! Tanto io non sono da meno e non sono abituata a lasciar perdere, sono una combattente, è giusto da un po’ di tempo che ci conosciamo e a volte penso che tu di me non abbia capito niente, non certo perché sei stupido perché sei intelligente, ma non è per niente facile andare d’accordo con te!

Viviamo tempi di incomunicabilità financo con noi stessi. La comunicazione con chi è altro da noi è impresa temeraria, pure se vitale e indispensabile.
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Io forse sono una che comunica troppo, anche con se stessa, ma tolta la comunicazione mi domando proprio che cos’altro ci rimanga.
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Beh, la comunicazione non è poca roba, prova ad immaginare che non ci sia?
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La comunicazione è vita!
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Ciao. Io sono una di quelle persone che non riesce a comunicare o ci riesce parzialmente, ci sto lavorando, ma non è facile. Mi trincero dietro un silenzio, a volte ostinato e l’unico che riesce a far uscire qualcosa è il mio migliore amico.
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Già prenderne atto è un primo passo. A volte comunichiamo anche quando crediamo di non farlo.
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Prima regola delle transizioni comunicativi: Si comunica anche quando si crede do non comunicare. 🙂
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Appunto.
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