A volte le cose succedono e basta, non sappiamo perché accadano o per quale motivo il corso degli eventi segua un percorso piuttosto che un altro.
I sentieri della vita sono spesso misteriosi e davvero devi trovarti in una situazione per sapere come ci si senta, troppo facile ed inutile giudicare dal di fuori.
Non a caso, si dice che non si dovrebbe giudicare mai.
Io sola conosco la mia storia fino in fondo. E’ complicata, bellissima e piena di cadute. Non potrebbe essere diversamente, altrimenti non sarebbe nemmeno vera. E’ proprio così che succede. La vita è lastricata di ostacoli, che sono lì per farci crescere e farci avanzare.
In qualche modo, ho sempre trovato la forza per andare avanti, anche quando tutto sembrava irrimediabilmente perduto.
Mi sono affacciata al mondo sorridendo, spesso mi sono sentita smarrita, ma ho ritrovato la strada e sono caduta sempre in piedi.
Ricordo il mio gatto certosino, che quando non voleva seccature, si rifugiava sul pensile più alto della cucina e da lì non solo dominava la scena, ma ci osservava, chissà che pensieri aveva per la testa.
Per farlo scendere di lì, non occorreva prendere una scala, bastava semplicemente che io uscissi dalla cucina e, non appena svoltato l’angolo, lui immediatamente scendeva di lassù e mi seguiva. Tanti passi facevo io, tanti ne faceva lui.
Che gatto, un portamento serio e una grande attitudine per gli studi. Ha intrapreso non dico una carriera forense, ma una laurea gattesca in Giurisprudenza l’ha sicuramente conseguita. Dopo tutti i pomeriggi trascorsi con me sui miei libri.
Guai se non lo facevo entrare, rimaneva fuori dalla porta a miagolare e non desisteva fin quando non gli consentivo di studiare con me. A quel punto, finalmente si adagiava sui miei libri aperti e immediatamente si pacificava.
Io, dal canto mio, imperterrita ripetevo a voce alta e camminavo per la stanza, accuratamente attenta a seguire scrupolosamente ogni passaggio.