Un piccolo seme per volta. Le cose non si fanno di fretta, anche se io ne ho tanta, è proprio una caratteristica del mio carattere, mi sento sempre in ritardo su tutto, come se ci fosse un cronometro pronto a calcolare i miei tempi, infatti non mi rilasso mai, sono sempre in competizione con me stessa, per cercare di dimostrare che valgo, ma valgo a prescindere, ormai lo so, anche se sapere e prendere atto sono due azioni molto diverse tra loro. Infatti detesto le competizioni, di qualunque genere siano.
Ho capito che è importante accettare le situazioni in generale e di seguito, è importante accettarsi, così come si è, limiti compresi.
Il lavoro mi è mancato per troppo tempo e ancora continua a mancarmi.
Ci tengo alla mia indipendenza. Devo sapere che posso contare su di me, ne ho bisogno.
Le persone mi feriscono facilmente, sono io che mi lascio colpire.
Mi sento particolarmente fragile, come se avessi la pelle sottile, sottile veramente, troppo.
Bisogna essere forti e lo sono, ma mi sento così stanca.
Mi sento come se fossi intrappolata in uno strano ingranaggio, caricato due volte, ma in senso opposto e contrario, è una sensazione davvero strana, difficile da spiegare.
Lascio sfogare il dolore, l’illusione, le falsi illusioni con le quali mi ha irretito, cercando di tenermi legata, pur essendo svincolata del tutto da lui, da un rapporto che diceva di volere, tanto ne era tentato, poi però ha sempre fatto marcia indietro.
Perciò il dolore, le illusioni, le delusioni, le disillusioni, la rabbia. Alla fine mi ha solo illusa.
Per poter crescere dobbiamo guardare in faccia i nostri limiti, privilegiare i propri limiti mi sembra un buon punto di partenza.
Valeria D’Andrea