I bambini di oggi che futuro hanno davanti?
Si profila uno scenario allucinante.
I morti si accumulano, il numero sale ogni giorno di più.
Anche loro, mi riferisco ai bambini, naturalmente, sono informati, a scuola portano la mascherina, altri di loro la indossano anche altrove.
A scuola anche la loro realtà è mutata.
Improvvisamente sono vietati gli abbracci, per il bene comune non possiamo avvicinarci, non possiamo stringerci.
Da tantissimo tempo, non posso abbracciare e baciare i miei genitori.
Perché?
Finirà mai questa realtà agghiacciante?
Questo nuovo stato di cose è la realtà del momento, è quello che tutti viviamo, ognuno di noi come può.
Chi con piccoli e grandi gesti, chi con disperazione.
La disperazione di non possedere niente.
Moriremo tutti o ci sarà una speranza di salvezza?
Riusciremo di nuovo a vedere l’alba o vedremo un tramonto pieno di numerose tinte?
Non come quelle degli smalti che mettiamo alle unghie, ogni volta un colore diverso perché la vita è una e merita di essere vissuta sempre, anche quando è davvero difficile e la paura ti avviluppa, a tratti ti stritola, ma con decisione riesci a divincolarti e vivi.
Giorno, dopo giorno, dopo giorno.
Una volta ti sembra di fare cose grandi, un’altra ti senti una perdente, una fallita di merda.
E’ il percorso della vita, è fatto così.
Costellato di grandi cadute e di risalite.
Perché l’importante è trovare sempre la forza per risollevarsi.
Io ho voglia di vivere, chi ha voglia di camminare, ridere, correre, sognare, lavorare in tutti i modi possibili ed immaginabili, come formiche laboriose che costruiscono regni a dismisura, può, se lo desidera, camminare accanto a me.
Valeria D’Andrea