C’è una forza inarrestabile dentro ognuno di noi, ogni persona è speciale a modo suo. Ognuno è migliore di noi in qualcosa, da quello impara. In questi mesi mi sono rimessa molto in gioco, mi sono misurata con molte situazioni, alcune, per così dire, anomale e sono arrivata ad un punto di svolta. Ho capito che la forza è dentro di me, quegli stimoli che attribuivo alla mia nuova attività, erano di fatto dentro di me, aspettavano solo il momento giusto per affiorare in superficie e venire fuori, volevano emergere da chissà quale parte inascoltata di me, da chissà quali profondità. Sono consapevole di essere una persona molto complicata, ma pur in questo mio mondo ricco e variegato, in realtà mi accorgo che non solo non sono poi così male, sono lineare. Nella mia vita, mi sono misurata, come tutti, con moltissime difficoltà, eppure trovo che tutto questo sia meraviglioso, non c’è niente di scontato, ho capito che non ci spetta nulla per diritto di nascita, dobbiamo conquistarci noi la meta con i nostri sforzi, altrimenti non ci sarebbe nemmeno gusto.
Vi siete mai domandati come mai del nostro cervello non riusciamo a sfruttare che una piccola parte? Non può essere un caso, non credo né al caso, né alle coincidenze, che sono poi occorrenze sincroniche. Occorrenze non è il termine giusto, ma per il momento mi accontento di questa definizione, a quest’ora non mi viene in mente nulla di meglio, eppure ho voglia di scrivere e di vivere, ho un’incredibile voglia di vivere.
Mi è capitato spesso di volare, nei miei sogni, di aprire letteralmente le braccia e volare, sfuggivo così ai pericoli e certe volte volavo in alto, su nel cielo e ancora più su, oltre le nuvole, masse ovattate che cambiano e prendono forma e si rigenerano, ma sono lì sospese. Le ho sempre trovate affascinanti.
Da piccola, quando viaggiavo con la mia famiglia, papà era al volante della nostra auto, è sempre stato un ottimo guidatore, io guardavo fuori dal finestrino con occhi curiosi e scrutavo, osservavo il paesaggio, scattavo istantanee con la mente e le conservavo nella mia scatola dei ricordi, ne ho tantissimi, ho una memoria incredibile. La memoria delle cose, conservo memoria di moltissimi fatti, alcuni capitati a me, altri occorsi ad altri. Le mie amiche mi confidavano segreti, assolutamente certe che li avrei custoditi nella maniera migliore in una cassaforte immaginifica, funzionava sempre perfettamente. Ricordo gli sguardi, quelli seri, quelli pensierosi, anche quelli accigliati, ho sempre desiderato che tutti potessero essere felici, desideravo poter accarezzare e lenire il dolore altrui, ma tutto questo è un fardello assai pesante e infatti a volte mi sento così stanca, completamente svuotata e priva di energie, mentre altre volte penso che sarei capace di spaccare il mondo, per così dire, che strano mi immaginavo negli scenari che vedevo e correvo per i campi, le valli, i sentieri, le pianure e immaginavo di avere lunghissimi capelli, era una fantasia ricorrente e naturalmente non ero sola, il mio principe mi rincorreva e percorrevamo chilometri, che fantasia che ho, tuttora immagino di attraversare il mondo a larghi passi, ora che non si può, ho una grandissima voglia di viaggiare, con un bagaglio leggero, proprio io che non sono essenziale, forse perché la mia mente è già così affollata di pensieri, a volte vorrei riuscire a liberarmene, ma sono la mia caratteristica precipua, non credo che potrei agire diversamente, anche se sono sempre ossessionata dal pensiero che potrei fare di più e di meglio.
Valeria D’Andrea