E’ un miracolo che ci siamo ancora tutti o quasi, tanta parte della nostra vita è andata perduta, ahimè, chissà se un giorno ci rincontreremo tutti o che cosa succederà, me lo domando spesso, questa domanda mi ispira tanta curiosità. Un tempo, ormai piuttosto lontano, tutto era perfetto, anche se non lo era davvero o almeno non sembrava tale, eppure vivevamo in un Paradiso terrestre e non ce ne rendevamo conto, forse è sempre così che succede, perdi il conto dei giorni felici, in molti si sopravvive, in alcuni si vive davvero, ma se così non fosse probabilmente non saremmo in grado di apprezzarlo. Personalmente cerco di godere di ogni istante prezioso, proprio perché mi rendo conto che nulla è scontato, anzi la risorsa per noi più preziosa ha un tempo limitato, a volte assai limitato invero.
Da quando ho saputo che è venuto a mancare un grande amico di famiglia, sebbene fossero trascorsi ormai moltissimi anni dalla nostra ultima frequentazione, non faccio che pensare e ripensare alla mia infanzia, a quei giorni felici e spensierati, ai gelati, ai bagni, a tutte le gassose e alle bottigliette di Coca – Cola che abbiamo consumato, alle partite di biliardino. Sembrava davvero di essere in Paradiso. Un anno, in prossimità delle vacanze estive, mi ruppi un braccio, ero piccola, si trattò di una frattura al legno verde, si chiama così nei bambini perché l’osso non è ancora del tutto formato, pensai che avrei dovuto farlo ingessare, mi dissero che dovevo fare una doccetta e chiesi a papà come fosse possibile che lavandomi, la scambiai per una doccia, sarei guarita. Papà amorevolmente mi spiegò. Fortunatamente feci in tempo a godermi le vacanze estive, senza il gesso. Sarebbe stata una vera tragedia per me, abituata a nuotare fin quando le mani mi diventavano livide, che bello, ci penso come se mi trovassi dentro ad un sogno. I genitori giocavano a carte, facevano tornei anche di biliardo, quanto era bravo papà, quanto era bello. Quanti bagni abbiamo fatto insieme fino all’altezza del molo, più in là sarebbe stato pericoloso, per via delle barche a motore, io nuotavo come un pesciolino, papà mi chiamava Novella Calligaris, che tempi ragazzi. La sera si usciva, a volte si andava al ristorante oppure ci si vedeva in piazza, c’erano i cinema, si arrivava a piedi anche fino a Numana, ricordo tutto, come in un film, vedo letteralmente la pellicola che si srotola e si riavvolge, alcuni cinema erano parrocchiali e all’aperto. Mio fratello, ai tempi il mio eroe, andava sul wind surf, si è anche costruito a casa una o due tavole, la manualità non gli è mai mancata, ha anche riempito di resina le piante, mi sembra quasi di sentire l’odore forte e acre dell’acqua ragia. Ricordo quando andammo a comprare i materiali, tutto l’occorrente, si può dire che non mi sfugga quasi niente. Era tutto fatato. A volte si andava tutti insieme ai mercati, qualche sera si ballava nelle balere, erano decisamente altri tempi, tempi che oggi ci sogniamo, perfino nelle nostre fantasie più sfrenate. Quando pioveva si andava in paesini limitrofi, nelle fabbriche a comprare vestiti per l’inverno. Si trascorreva tutti insieme più di un mese pieno, si pranzava tutti insieme nel capanno di Peppinello, lo chiamavamo tutti così, quanto era bello e simpatico, quanto abbiamo riso insieme. Ciao carissimo amico, sei andato a veleggiare in acque lontane, spero che la terra ti sia lieve. Molti sono andati via, come sarebbe bello ritrovarci noi superstiti, forse è solo un’utopia, Sirolo, terra e mare magici dell’infanzia mia.
L’ha ripubblicato su MyPersonalBloge ha commentato:
Siamo ancora qui più che mai
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Ci penso spesso anche io, Valy: chi c’era, pranzi e cene in compagnia e pian pian posti vuoti a tavola, perché il ciclo della vita è spietato, ma u ricordi sono indelebili! Un abbraccione e buon giovedì 🖤
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Vale, il tuo ricordo dell’infanzia a Sirolo è molto intenso e carico di emozioni. Mi piace molto la capacità di apprezzare i momenti felici della tua vita e di godere di ogni istante prezioso, sapendo che la risorsa più preziosa per noi è il tempo limitato che abbiamo a disposizione. È inevitabile che la perdita di una persona cara ci porti a riflettere sul passato e sui giorni felici trascorsi insieme. È importante conservare quei ricordi e tenerli vivi, perché ci aiutano a mantenere i legami con coloro che non ci sono più e a non dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Sirolo sembra essere stato un luogo molto speciale per te, un vero paradiso terrestre, e penso che sia importante conservare questa sensazione di meraviglia e di fascino che ha lasciato in te. Forse non tutti i giorni della tua infanzia erano perfetti, ma hai la capacità di apprezzare i momenti felici che hai vissuto. La tua speranza di rincontrare gli amici superstiti della tua infanzia può sembrare un’utopia, ma è comunque bello sognare e immaginare il futuro. Ci sono molte cose che non possiamo controllare nella vita, ma possiamo scegliere di mantenere vivo il ricordo di ciò che ci ha reso felici e di continuare a coltivare le nostre relazioni con le persone che contano per noi.
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